Canali Minisiti ECM

Maculopatia atrofica, al via i test con cellule dei pazienti

Oculistica Redazione DottNet | 19/12/2019 15:10

I clinici preleveranno cellule del sangue di questi pazienti e poi le trasformeranno in cellule retiniche

In futuro una malattia della vista attualmente incurabile e principale causa di cecità tra gli anziani - la degenerazione maculare senile di tipo atrofico - potrebbe essere trattata con una terapia cellulare a base di cellule del paziente stesso: scienziati del National Eye Institute (NEI) statunitense, infatti, hanno appena dato avvio a un trial clinico di fase I/II che valuterà la prima terapia cellulare su pazienti con uno stadio di malattia molto avanzato. I clinici preleveranno cellule del sangue di questi pazienti e poi le trasformeranno in cellule retiniche da impiantare nell'occhio malato, di fatto per 'rigenerare la retina'. La maculopatia atrofica è una malattia degenerativa che colpisce il centro della retina (la macula), portando progressivamente alla perdita della visione centrale, essenziale per leggere, muoversi, guidare, riconoscere i visi etc.

La maculopatia atrofica - che rappresenta la gran parte dei casi di maculopatia (circa 4 casi su 5) - ad oggi è priva di cure. Nello stadio più avanzato la maculopatia atrofica viene detta geografica e si presenta con la morte progressiva delle cellule dell'epitelio retinico, deputate a proteggere e nutrire i 'fotorecettori' della retina (le cellule che 'trasmettono le immagini' al cervello). In questo studio clinico si partirà da cellule del sangue di 12 pazienti con maculopatia geografica: le cellule saranno prima trasformate in staminali pluripotenti paziente-specifiche, poi queste saranno coltivate per ricostruire l'epitelio retinico su un supporto biodegradabile. Il tutto verrà infine impiantato nell'occhio del paziente.

pubblicità

"Il protocollo clinico, che nei modelli animali è riuscito a prevenire la cecità, è la prima sperimentazione su pazienti in America che si serva di cellule pluripotenti (iPSC) derivate dal paziente" - ha riferito in una nota Kapil Bharti, direttore della sezione ' Ocular and Stem Cell Translational Research Section' del NEI che è parte dei National Institutes of Health statunitensi. I pazienti saranno trattati in un solo occhio e i risultati valutati almeno a 12 mesi dall'impianto, ha concluso.

Commenti

I Correlati

Orfeo: "L'appello ai cittadini è quello di fare prevenzione, con le visite mediche preventive si possono evitare grandi problemi. La secchezza oculare è un'alterazione della superficie oculare per la carenza di lacrimazione"

Agisce anche sul trabecolato

Le cheratiti periferiche sono più rare rispetto ad altre forme di cheratiti e soprattutto sono causate da condizioni più difficili da valutare e da riconoscere

La medicina oculistica offre soluzioni sempre più raffinate: cristallini che, oltre a eliminare “l’appannamento” ridanno una vista normale, terapie efficaci per le patologie della terza età

Ti potrebbero interessare

Orfeo: "L'appello ai cittadini è quello di fare prevenzione, con le visite mediche preventive si possono evitare grandi problemi. La secchezza oculare è un'alterazione della superficie oculare per la carenza di lacrimazione"

Le cheratiti periferiche sono più rare rispetto ad altre forme di cheratiti e soprattutto sono causate da condizioni più difficili da valutare e da riconoscere

La medicina oculistica offre soluzioni sempre più raffinate: cristallini che, oltre a eliminare “l’appannamento” ridanno una vista normale, terapie efficaci per le patologie della terza età

Il 30–35% dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni sia miope, in pratica uno su tre

Ultime News

Nella revisione di oltre 100 lavori in materia le "prove che confutano posizioni ideologiche e palesemente errate" sulle mascherine: "Efficaci nel ridurre la trasmissione delle malattie respiratorie"

L'evento richiamerà a Torino, nelle aule dell’Accademia di Medicina in via Po 18, oltre cento congressisti

Gli studi clinici hanno mostrato risultati positivi nella risposta endoscopica, nel raggiungimento della remissione clinica e nella guarigione della mucosa intestinale1

Spanevello: “E’ una malattia cronica e i casi in aumento, ma c’è la tendenza a gestirla solo in fase acuta. Non va sottovalutata, serve follow-up sistematico e maggior aderenza alle cure”